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Lavoro alla pari

Il lavoro alla pari è, solitamente, un’esperienza riservata alle ragazze che abbiano propensione alla cura dei bambini.

Prevede un periodo di permanenza presso una famiglia straniera, durante il quale si accudiscono i bambini e si svolgono alcuni lavori domestici in cambio di vitto, alloggio e una piccola retribuzione settimanale. Durante il soggiorno la ragazza alla pari può frequentare un corso di lingua e conoscere meglio la cultura del posto.

I programmi alla pari sono considerati progetti di scambio culturale per l’apprendimento e/o il perfezionamento di una lingua straniera e sono regolamentati, in ambito europeo, dall’Accordo Europeo del Consiglio d’Europa sul collocamento alla pari, adottato a Strasburgo il 24 novembre 1969, e ratificato dall’Italia con la Legge n. 304/1973.

Secondo quanto stabilito dall’Accordo, i diritti e i doveri della persona collocata alla pari, nonché i diritti e i doveri della famiglia ospitante, devono essere concordati per iscritto. Una copia di tale contratto deve essere depositata nel Paese ospitante, presso l’autorità competente o presso l’organismo da essa designato.

Requisiti

- età compresa tra 17 e 30 anni (anche se, nella maggior parte dei paesi, l’età minima è 18 anni e la massima 27);
- essere nubili/celibi, senza figli;
- conoscenza almeno basilare della lingua del Paese in cui si intende soggiornare;
- diploma di scuola media secondaria di secondo grado;
- esperienza certificata nella cura dei bambini.

Spesso è richiesta la patente di guida e i fumatori non sono graditi. I paesi che offrono maggiori possibilità di lavoro per i candidati di sesso maschile sono Francia, Paesi Bassi e Paesi Scandinavi.

Sono a carico dell’au pair solitamente le spese del viaggio di andata e ritorno e degli spostamenti personali nel paese, le spese relative al corso di lingua.

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